Clo.ser – nome d’arte di Claudio Callegaro – è un cantautore di Mestre (VE).
Da sempre autore di canzoni, a 16 anni inizia a suonare la chitarra da autodidatta e studia canto presso la scuola mestrina “Music Lab”.
Tra le tante esperienze nel corso degli anni, si segnalano la partecipazione al “Festival dea Canson Venessiana”, le ospitate con il programma “La valigia di cartone” – di cui diviene collaboratore – di Radio Wueste-Welle (Tubinga, Germania), Radio Arca Italia ed alla storica emittente veneziana Radio Vanessa.
SWZ: Ciao, come e quando prende vita la tua strada come musicista?
Clo.ser: Ciao, e grazie per avermi invitato.
Guarda, posso dirti che ci sono stati tre momenti importanti, che mi hanno portato a questo punto.
Il primo, da ragazzino, quando mi sono messo ad ascoltare per la prima volta con attenzione mio fratello, più grande di 4 anni, suonare bene la chitarra davanti a una compagnia di suoi coetanei, in montagna; per qualche ragione, però, non finiva mai nessuna canzone. Questo ha instillato in me la curiosità di apprendere uno strumento e… di ascoltare e suonare le canzoni fino alla fine.
Il secondo momento, qualche anno dopo, si riassume nelle parole al telefono del mio amico Adriano, chitarrista e batterista: “ci serve un cantante e chitarrista per una cover band dei Beatles”.
E infine, storia recente, il lock-down, che ha tolto molto, ma ha consegnato ai musicisti, oltre al terrore e alla preoccupazione per il futuro, tempo per elaborare i propri progetti. In quel periodo è nato il mio primo LP, Cervello in fuga.
SWZ: Quali sono le tue fonti di ispirazione?
Clo.ser: Prendo spunto dalla vita quotidiana. Sono una persona emotiva, perciò vivo spesso le situazioni in maniera molto intensa. Foglio, penna e strumento mi permettono di buttar fuori ciò che sento, e, dettaglio non trascurabile, funzionano come il sale nei dolci… mi danno una regolata. Inoltre ascolto musica di tutti i tipi e questo mi aiuta a non essere troppo scontato quando scrivo.
SWZ: Hanno un filo conduttore i brani che hai pubblicato ?
Clo.ser: Ascoltare l’intero ep è un piccolo viaggio in assenza di gravità, in cui si susseguono immagini e riflessioni che sollevano domande più che risposte. Le canzoni – in particolare i testi – sono diverse tra loro; hanno, però, in comune un approccio analitico e introspettivo, e filano via lisce, sincere ed orecchiabili.
SWZ: Ha subito un’evoluzione il tuo sound, dall’uscita del primo album ?
Clo.ser: Il primo album, ‘Cervello in fuga’ è minimale: chitarra, in molti brani singola, e voce. E’ un disco senza fronzoli, intimo, in cui ogni momento ha il suo peso specifico.
‘Eroi fragili’ è un upgrade, un 2.0, in cui permangono l’equilibrismo linguistico e l’intimità, ma il tutto è contestualizzato in un terreno musicale un po’ più completo, grazie alla batteria e al basso di Luca Castellaro, alle tastiere di Claudio Stella e alle bellissime chitarre di Daniele Diliberto (già chitarra solista nel brano ‘cervello in fuga’) nella canzone ‘Havana senza la cola’.
SWZ: Quali sono i tuoi piani più immediati?
Clo.ser: Avrei il materiale per un nuovo album, e anche un paio di collaborazioni interessanti con amici artisti. Tuttavia aspetterò che le cose arrivino a naturale maturazione.
Vorrei occuparmi dell’aspetto che preferisco della mia attività musicale: i live. Ho in programma diversi appuntamenti, ma mi piacerebbe ampliare il mio raggio di azione.
SWZ: Concludi lʼintervista con un messaggio!
Clo.ser: Potrei chiedervi, per citare un amico, di spolliciare e condividere sui social la mia musica.
Ma mi limito ad augurare buona (e bella) musica a tutti! e… se volete continuare a seguirmi, di seguito trovate i miei riferimenti:
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Vi ringrazio per la Vostra attenzione! Ciao!
