Damiano Biasutto è un giovane chitarrista friulano che pian piano si sta facendo strada nel panorama hard rock ed heavy metal tricolore, grazie alle sue indiscutibili qualità tecnico-compositive, al suo talento soprattutto come chitarrista ed a una costanza e caparbietà invidiabili, che lo hanno giù portato, in tre anni, ad incidere ben tre full-length. Ascoltando questo nuovo “Powered by steel” si ha la sensazione che questo ragazzo faccia tutto o quasi tutto in casa propria. Infatti dalle note biografiche emerge che lui è l’unico musicista che dà vita alle sue opere, e questo nuovo “Powered by steel” non fa eccezione. Dicevamo del fatto che probabilmente i suoi dischi siano pensati, scritti, registrati e mixati in casa perchè il sound, a livello di resa sonora non è tra i migliori, sebbene è doveroso subito chiarire che questo ultimo lavoro non sia prodotto male, ma che ad esempio la batteria e il basso non ne escono benissimo, e soprattutto la prima esce un po’ “sgonfia” e decisamente poco al passo coi tempi.
A questo punto è doveroso fermarsi un attimo e fare un pensiero: Damiano Biasutto vuole che i suoi album suonino come negli anni Ottanta di proposito? Se è così, allora dobbiamo fare una piccola ammenda, perchè lui ci è riuscito. I pregi e difetti di alcuni album di quegli anni, e soprattutto di alcuni guitar hero, avevano tante qualità, ma già in quegli anni presentavano un suono leggermente retrò. Se vi piace quindi questo approccio fatevi avanti, perchè “Powered by steel” è fatto per voi. Tra scorribande care a band come Iron Maiden e Judas Priest, oppure, se pensiamo a tempi più recenti, ad Hammerfall o Iron Fire, il nostro Damiano si districa bene in un album completamente strumentale dove tecnica e feeling si mescolano molto bene, dando vita ad otto tracce (anche il numero delle tracce è molto Eighties!), dove spiccano a mio avviso piccoli gioielli come “Master Of Illusions”, che apre il lavoro al meglio, per poi proseguire con altre tracce interessantissime come “Synergy”, “Mr. Rusty” o la title track “Powered by Steel”, che in apertura omaggia palesemente il riff principale di “Tornado Of Souls” dei Megadeth.
Detto questo, se non vi spaventano i deja vu ma anzi, cercate proprio nell’heavy metal i suoi classici elementi siete nel posto giusto. Ricordatevi solo che in questo album è la chitarra la protagonista, quindi non ci sono anthem da cantare. In ogni caso un buon disco, ma un cantante in line-up avrebbe fatto la differenza, perchè i riff e gli assoli sono già di primo livello.