“Alberi” il nuovo album di Daniele Salvati, è un viaggio interiore composto da sette movimenti di sette minuti ciascuno. Un’evoluzione armonica e magnetica che parte da strutture radicate e ben definite, per approdare a forme più materiche e allo stesso tempo impalpabili, aperte.
Già dalle prime battute si può avvertire come il compositore riesca a irrompere nella scena sperimentale con un prodotto sperimentale ma finemente elaborato, costituito da elementi ricercati e “minimali”.
Questa nuova proposta è catalogabile tra le file di un ambient elettronico sperimentale, con brani dove si riesce ad unire in maniera pregevole sperimentalismo e tecnica in modo ottimale.
Uno dei meriti maggiori della riuscita di “Alberi” risiede proprio nel gran lavoro di ricerca, ponendo all’attenzione le doti di Salvati nel cesellare finemente il proprio pensiero musicale e forgiando un suono abbastanza peculiare, difficilmente associabile a qualcun altro.
Questo progetto sa farsi distinguere dalla massa: un profondo flusso introspettivo che mostra come l’eclettico Salvati riesca a materializzare visioni e immagini trasferendole sul piano sonoro. Un’artista che già da ora merita massima considerazione.
