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I Faustus sono una giovane formazione svedese che approda al secondo album, questo “Memoriam” che li mette idealmente tra le realtà da seguire per chiunque ami le ultime declinazioni dell’extreme metal. In “Memoriam” si va dal death metal al nu metal e a al djent, con pezzi furiosi ma allo stesso tempo ragionati e frutto di un lavoro minuzioso e centrato. Le chitarre dall’accordatura ribassata e la batteria quasi jazzata portano a episodi convincenti come “Psychogenic”, “Existence, Death”, “The Creation of what’s called Hell” e “Sleep”.
Quattro episodi che rappresentano un qualcosa di pericoloso e decisamente di non facile approccio. Difatti la band ha un background estremo di sicuro, ma anche la capacità di saper destrutturare i brani in tanti momenti esaltanti, proprio perchè questa continua sperimentazione porta la band ad ergersi come maestra nel proporre qualcosa di brutale ma assolutamente non conforme. “Memoriam” è uno dei tanti album usciti in sordina, magari ignorati dal grande pubblico, ed è un vero peccato.
Questa band ci sa fare e non sbaglia un solo brano in tracklist, costruendo un perpetuo tumulto sonoro dove si dipingono scenari poco rassicuranti per l’umanità. Se amate il metal estremo e non vi precludete le innovazioni che si sono succedute negli ultimi tre decenni, questo è l’album che potrebbe farvi conoscere una band interessantissima e originale.