Float Music, Scriviamo in base a ciò che stiamo vivendo in un determinato periodo

Float Music, Scriviamo in base a ciò che stiamo vivendo in un determinato periodo

Anticipato dai due singoli “Riflessi” e “Thinking Out Loud”, esce in cd ed in digitale, il 15 aprile 2022, l’album d’esordio “Clouds & Butterflies” della band bolognese Float Music, registrato, mixato e masterizzato da Gianluca Gadda al Red Pill (BO), distribuito da (R)esisto.
Anna Tagliabue e Stefano Maimone sono i Float Music, un progetto musicale nato a Bologna nel 2018 durante un periodo di sperimentazione sonora che li ha visti partire dal mondo dell’elettronica per poi approdare a quello della musica acustica. Sin da subito si dedicano alla composizione di brani originali in cui armonie jazz si mescolano a testi e a melodie dal gusto più folk e pop.
L’essenzialità degli strumenti acustici è per loro grande fonte di ispirazione e filo conduttore della propria ricerca stilistica.

SWZ: Ciao ragazzi, costante ricerca di un equilibrio tra le parti attraverso la costruzione di consapevolezze sempre nuove ! Perché la scelta di queste tematiche ?
Float Music:
Non c’è un motivo prestabilito. Scriviamo in base a ciò che stiamo vivendo in un determinato periodo. Questo disco è nato alla fine di una lunga fase di transizione in cui dopo tante esperienze diverse abbiamo iniziato a raccogliere i vari pezzi e a metterli insieme per cercare di capire chi eravamo diventati.

SWZ: Quali sono le vostri fonti di ispirazione?
Float Music:
Sono davvero varie. Musicalmente siamo sempre alla ricerca di spunti nuovi. Siamo molto legati al mondo dell’improvvisazione che per noi è una grande fonte di idee. Per il resto prendiamo ispirazione da tutto quello che ci circonda e che viviamo.

SWZ: Hanno un filo conduttore i brani che avete pubblicato ?
Float Music:
Si, ma non in maniera volontaria. Sono brani legati alle nostre vite ed è questo il nostro filo conduttore. Molti brani parlano della riscoperta di se, della ricerca di libertà e dell’importanza di ascoltarsi ed aprirsi.

SWZ: Come nasce un vostro brano di solito?
Float Music:
In maniera spontanea. Può nascere in un momento di bisogno oppure durante una prova. Alcuni sono nati lavorando insieme altri da un’idea del singolo e poi sono stati sviluppati da entrambi. Molti sono partiti da un semplice riff di basso o un giro di chitarra e poi si sono evoluti in un vero e proprio brano.

SWZ: In questi anni come si è evoluto il vostro sound, ci sono stati grossi cambiamenti rispetto al passato?
Float Music:
Si assolutamente. L’idea iniziale del gruppo era molto legata al mondo dell’improvvisazione e del jazz. Pian piano abbiamo sentito il bisogno di fare qualcosa di più strutturato e fruibile. Dal cantare solo in inglese abbiamo iniziato a sentire il bisogno di passare all’italiano. Per cui si ci sono stati tanti cambiamenti e tante evoluzioni per noi. Ce ne saranno sicuramente ancora molte altre.

SWZ: Quali sono i vostri piani più immediati?
Float Music:
Suonare il più possibile. Dopo questi due anni la voglia di suonare dal vivo è ancora più forte e non vediamo l’ora di portare il nostro progetto in giro. Inoltre stiamo già lavorando a nuovi brani.
 

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