Freak Show, “Stand Up” è il nostro manifesto ecologista

Freak Show, “Stand Up” è il nostro manifesto ecologista

Dal 18 marzo 2022 è disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming “Stand Up”, il nuovo singolo dei Freak Show.
Il brano nasce sull’onda emotiva delle manifestazioni di piazza diffuse in tutto il mondo tra il 2018 e 2019 per la salvaguardia del pianeta. E’ un pezzo arrabbiato, amaramente ironico e, purtroppo, molto realista. Spiegano a proposito del brano: “Stand Up è il nostro manifesto ecologista: il pianeta sta soffrendo e l’invito ad alzarsi (“stand up”) è rivolto soprattutto ai più giovani perché prendano coscienza, si ribellino e indichino con chiarezza i responsabili del disastro ambientale e climatico. Perché se una speranza esiste non può che sorgere intorno alle nuove generazioni.”

Volevamo saperne qualcosa in più!

SWZ: Cosa vi portate dietro della scena rock degli anni Novanta?
Freak Show:
Oggettivamente, facciamo musica molto diversa dal rock e dal grunge. Sulle prime verrebbe da rispondere: niente, non ci portiamo dietro niente, sono mondi incompatibili. Poi ti vai a leggere la biografia di Kurt Cobain e scopri cose che non ti aspetteresti. Ad esempio, che era un grande fan dei Beatles, di cui aveva studiato le canzoni e soprattutto la creazione delle melodie che conosciamo tutti. I Beatles, più di altri, hanno influenzato il rock-pop che è venuto dopo, fino ai giorni nostri. Anche noi dobbiamo molto ai baronetti quindi, anche se non ci portiamo dietro niente direttamente, abbiamo almeno un riferimento comune.

SWZ: Come avviene la creazione di un brano dei Freak Show? Prima il testo o prima la musica? E poi?
Freak Show:
Di solito arriva prima un pezzo di canzone già finito. Solo un pezzo: a volte un ritornello, a volte una strofa o un riff. Da lì si costruisce ciò che manca. Nella testa è già tutto orchestrato, senti basso, batteria, chitarre e tutti gli arrangiamenti finiti, con tanto di assoli. La fatica è trasmettere agli altri ciò che è solo dentro la tua testa. In alcuni casi, la canzone arriva già completa ed è stranissimo perché sembra che non sia stato tu a pensarla ma che tu l’abbia intercettata da un “altrove” non sempre percepibile.

SWZ: Ci descrivete una vostra giornata tipo in studio?
Freak Show:
In studio di registrazione, la giornata tipo è rappresentata da quell’invasato del nostro bassista che tiene incollato al mixer il tecnico del suono di turno, fino a sfinirlo. Siccome andiamo solo quando la canzone da registrare è già molto definita, sia come suoni che come struttura, facciamo abbastanza in fretta a registrare.
In sala prove, invece, passiamo la prima ora a non suonare: prima si parla, si scherza, ci si aggiorna sulle novità. Solo dopo ci dedichiamo ai nostri pezzi.

SWZ: Siete attenti alle nuove uscite musicali? Qualche nome che dovremmo assolutamente segnarci per le nostre playlist?
Freak Show:
Chiaramente cerchiamo di stare aggiornati, anche se non è facile. L’avvento della musica fluida ha dato modo, è vero, a migliaia di artisti di produrre ad un costo abbordabile la propria musica però l’offerta si è centuplicata e non è facile trovare l’ago nel pagliaio. Forse i social sono veicoli migliori, in questo senso, perché c’è la segnalazione, sui gruppi dedicati, di nuove realtà emergenti. Si tende a dare più credibilità ad un utente che commenta positivamente un pezzo di un nuovo artista perché si sa che non ne riceve nessun tornaconto.
Anche se è già da un po’ che sono in giro, vi segnaliamo i Vulfpeck, autori di un singolare funk “asciutto”. E anche Thundercat, bassista virtuoso con collaborazioni eccellenti. In Italia, tenete d’occhio Matteo Mancuso, chitarrista di incredibile talento.

SWZ: Come avete iniziato il 2022 e come vorreste finirlo?
Freak Show:
Lo abbiamo iniziato dedicandoci alla promozione di Stand Up, il nostro singolo. Lo abbiamo registrato e abbiamo girato il video: siamo molto soddisfatti dei risultati, speriamo piacciano anche a voi. Vorremmo finire uscendo con almeno altri due singoli (uno è già praticamente pronto) e facendo tanti live: in fondo dobbiamo rifarci di due anni di stop forzato!

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