Il Pretesto, rincorrere i sogni danno un senso alla vita

Il Pretesto, rincorrere i sogni danno un senso alla vita

Dietro “Il Pretesto” si nasconde il progetto nato da un’idea ben precisa di Raffaele Doronzo, cantante e chitarrista ritmico, il quale propone al fratello batterista, Stefano, di creare un gruppo rock dalle graffianti sonorità tipiche degli USA, ma con l’adozione di testi in italiano. Il nucleo della band prende vita, diventando forma poco dopo con l’arrivo di Dario Poligioni, chitarrista solista, e più tardi di Alessio Luigi Dastoli, il bassista.
Nel 2011 prende perciò forma il progetto rock-band che porta i quattro ad esibirsi in live-contest e serate a tema, nonchè in festival musicali.
Le sonorità finora adottate, influenzate enormemente dal punk-rock, hanno fatto si che la band maturasse e spinti dal desiderio di avvicinarsi a nuovi suoni, la band subisce un’evoluzione abbracciando suoni e stili musicali più contemporanei che addolciscono lo stile finora adottato.
“Novembre” è il primo singolo, pubblicato il 23 novembre 2018, prodotto da Massaga Produzioni, distribuito da Alka Record Label. Nel 2019, durante la lavorazione al loro primo concept-album, il chitarrista solista si stacca dalla band, portando il progetto a una formazione a tre componenti.
Il 16 ottobre 2020, esce in radio e su tutte le piattaforme digitali “Gente Distratta”, il nuovo singolo, a due anni di distanza dall’esordio, che anticipa il primo album della band romana.

SWZ: Ciao ragazzi, come e quando prende vita la band?.
Il Pretesto:
Ci siamo uniti in questo progetto circa una decina di anni fa.
Attualmente siamo una band a tre componenti, Stefano Doronzo alla batteria, Alessio Luigi Dastoli al basso e Raffaele Doronzo alla voce e alla chitarra ritmica.
Tutto nasce dall’esigenza di comunicare con le persone e far conoscere il nostro pensiero circa la visione che avevamo della vita, desiderio, questo, ancora molto forte. Così decidemmo di sfruttare il canale musicale per tentare di arrivare all’obiettivo.

SWZ: Quali sono le vostre fonti di ispirazione?
Il Pretesto:
Nella maggior parte dei casi troviamo ispirazione dal quotidiano. Vivendo attivamente la società capita di essere presenti o partecipare a delle situazioni che provocano emozioni. Può anche capitare che l’ispirazione ci venga da un suono, da un paesaggio. Queste emozioni le mettiamo per iscritto e le musichiamo.

SWZ: Hanno un filo conduttore i brani che avete pubblicato?
Il Pretesto:
Ciò che abbiamo realizzato è un album di concetto. Parliamo di problematiche esistenziali tipiche della nostra società, complessa, caotica, frenetica. Ogni brano vuole affrontare in maniera allegorica una tematica, quale la paura del cambiamento, l’odio verso ciò che non si comprende o ancora la facilità con cui ci si arrende davanti ai problemi. Il nostro messaggio è quello di prendere coscienza di noi stessi, l’unico modo di uscire dall’impasse è ritrovare speranza qualora sia stata persa.

SWZ: Come nasce un vostro brano di solito?
Il Pretesto:
Chi ha l’ispirazione butta giù una bozza tale da esprimere al meglio la propria intenzione. Questa viene poi lavorata e curata dal resto della band. Il più delle volte scriviamo prima la musica, che è per noi l’aspetto più importante poiché è la proiezione dello stato d’animo. Successivamente appoggiamo il testo, e questo è un lavoro individuale. La band al completo entra in gioco quando si tratta di trovare la giusta linea vocale e quindi l’adattamento del testo sulla musica.

SWZ: Ha subito una evoluzione il vostro sound, dalla nascita della band ad oggi??
Il Pretesto:
Da principio il progetto prevedeva uno stile molto aggressivo, ispirato all’hard-rock e al punk, con influenze metal e l’adozione di testi in lingua inglese. Dopo i primi brani, però, è nato in noi il desiderio di connettere con il pubblico italiano, da qui il cambio di lingua, pur sempre mantenendo le medesime sonorità. Solo adottando la nostra lingua madre potevamo comunicare in maniera esauriente il nostro pensiero. Dopo alcune demo su queste sonorità, abbiamo avuto un cambiamento notevole nel nostro sound. Per quanto il nostro messaggio avesse valore, lo stavamo esprimendo emulando i nostri idoli, piuttosto che essere originali. Da qui lo stile si addolcisce, diventando meno tagliente e più contemporaneo con l’introduzione di suoni synth che ci hanno permesso di allargare i nostri orizzonti e fare progressi nelle nostre sonorità, contribuendo in maniera considerevole alla maturità dei nostri brani e dei nostri testi e stile di scrittura. Passiamo da uno stile prosaico e diretto ad uno più poetico ed allegorico. Senza dubbio i nostri punti di riferimento sono gli artisti che hanno osato apportare cambiamenti nel panorama musicale, ma sarebbe assurdo nominarli tutti. Ascoltiamo tutto ciò da cui si può imparare e spaziamo dall’elettronica dura da rave, al rock in tutte le sue sfumature, dalla classica al pop.

SWZ: Avete mai pensato ad una voce femminile in aggiunta alla Line Up?
Il Pretesto:
Prima di questo album, ritenevamo che una voce femminile fosse superflua, ma alla luce di nuove possibilità sonore possiamo dire che qualcosa già bolle in pentola. Si tratta di valutare come e dove. Ci piace l’idea di sperimentare.

SWZ: Quali sono i vostri piani più immediati?
Il Pretesto:
Non appena cesserà la grave situazione che stiamo vivendo torneremo sui palchi per suonare le nostre canzoni. Cercheremo di divulgare l’album il più possibile suonando live in ogni dove, poiché il progetto ha bisogno di palchi e noi del nostro pubblico.

SWZ: Concludete l’intervista con un messaggio.
Il Pretesto:
Il messaggio che ci sentiamo di comunicare è quello di non rinunciare mai a perseguire un sogno poiché probabilmente è questo che dà significato alla propria vita. Delusioni e sacrifici sono all’ordine del giorno, ma anche i successi possono esserlo. Perciò affrontate l’esperienza con concentrazione ed entusiasmo, stando attenti ai vicoli ciechi, perché in un modo o nell’altro ne sarà valsa la pena.

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