
La preghiera di Jonah è un gruppo campano che è riuscito a farsi conoscere nel tempo grazie alla sua continua ricerca dei particolari. Il 29 gennaio hanno portato al mondo “Giulio”, un singolo intriso di amore e nostalgia, una dedica a tutte le persone che amiamo davvero.
SWZ: Ciao ragazzi, il 29 gennaio è uscito il vostro ultimo singolo “Giulio”, innanzitutto, chi è Giulio per voi?
La preghiera di Jonah : Giulio è la paura del nostro riflesso. Serve a ricordarci di non sprecare tempo con le persone che amiamo.
SWZ: In che modo il vostro ultimo singolo si lega a quelli precedenti?
La preghiera di Jonah : In realtà come un diario dove ogni giorno è scandito da eventi e incontri diversi, abbiamo deciso di fare lo stesso con i singoli usciti fino ad ora. Che si differenziassero per storie, sound e dolori.
SWZ: In quali situazioni vi siete ritrovati a non superare un conflitto generazionale perché troppo acceso, magari tra voi e un vostro genitore?
La preghiera di Jonah : Io personalmente (Jonah) sono uno scorpione, quindi riesco a tenere il punto per moltissimo tempo. Ma appunto come detto prima, la paura del rimpianto o del rimorso è forte, quindi bisogna sempre fare la pace, e mai andare a letto arrabbiati.
SWZ: Sempre parlando di differenze tra generazioni, ma stavolta volgendo lo sguardo al tema musica, quanto secondo voi la musica di oggi riesce a coinvolgere un pubblico che non sia soltanto quello più giovane, ma riesce ad estendersi a più fasce d’età?
La preghiera di Jonah : Beh, per noi che crediamo che la musica sia di tutti, senza differenza d’età, genere, razza…è qualcosa di liberatorio. Non abbiamo paura di “osare” nei testi o nelle sonorità, o comunque di essere noi stessi. La differenza generazionale c’è, ma la musica non ha una fascia d’età. Alle nostre madri piacciono le nostre canzoni!
SWZ: Ci sono molti riferimenti alla cristianità nel testo, come nel vostro nome, del resto, a cosa dovete questo continuo richiamo al divino e alle “preghiere”?
La preghiera di Jonah : Perché no? La Bibbia, le figure religiose, le divinità… è tutto così affascinante. Magari un giorno sarò un santo, forse…o forse no.