L’abilità del musicista stà nel riuscire a mantenere un piede in una scarpa razionale e l’altro in una scarpa fantastica

L’abilità del musicista stà nel riuscire a mantenere un piede in una scarpa razionale e l’altro in una scarpa fantastica

Dal 16 luglio è disponibile in rotazione radiofonica “HEY”(Maqueta Records), brano di VASCO BARBIERI già presente su tutte le piattaforme di streaming.
“HEY” è un pezzo pop rock nato come reazione a una fase di sconforto personale di VASCO BARBIERI. Può essere, quindi, considerato un incitamento musicale a lasciarsi andare, a lanciarsi nell’imprevedibilità della vita tornando ad avere come centro se stessi nella propria improbabilità. È un grido alla ribalta, come in Highlander, alla carica, un invito a godersi il viaggio della vita a prescindere da dove ti porti. Parola d’ordine: libertà.

SWZ: Presentati in qualche riga a chi sente parlare di te per la prima volta.
Vasco:
Ciao! Sono Vasco Barbieri e il mio disco The Turtle è un album Pop-Rock che vuole unire sonorità che hanno caratterizzato le rivoluzioni musicali degli anni 60/70 con le nuove evoluzioni elettroniche di oggi. Per cui da David Bowie ai Muse, dai Doors a Mika. Ho cercato di creare un connubio fra ricerca spirituale e filosofica, provando a renderlo in maniera più accessibile a tutti. Ascoltatemi e fatemi sapere se ci sono riuscito.

SWZ: Cos’è più importante nella vita di un artista: l’ispirazione o la disciplina?
Vasco:
Penso che siano inutili separatamente. Non credo che appaia prima una o l’altra, ma che l’abilità stia nel saper piuttosto conservare un’ispirazione e saperla sviluppare con disciplina. Spesso le ispirazioni migliori appaiono mentre stai affondando nello studio di altro (quanto può risultare intellettualmente stimolante l’esecuzione di un brano di Bach!). Ho impiegato anni per smettere d’improvvisare e partire per la tangente, ma quando ho imparato ad affidarmi a ciò che è stato scritto, allora ho trovato il tempo per dedicarmi profondamente alle intuizioni che sono state stimolate dall’esecuzione di quei capolavori. Personalmente, preferisco studiare di giorno e comporre la notte, il problema è che devo aspettare che i vicini vadano in vacanza. Penso che la disciplina e l’ispirazione siano allora l’uno la conseguenza dell’altro, e l’abilità del musicista sia riuscire a mantenere sempre un piede in una scarpa razionale e l’altro in una scarpa fantastica.

SWZ: Qual è la situazione ideale per ascoltare “Hey”?
Vasco:
Quando cominci la giornata uscendo da casa per andare a correre o in macchina per andare a lavoro, oppure la sera prima di uscire. Quando sei solo a casa e vuoi fare il punto, quando vorresti mandare tutti a quel paese e ricominciare tutto… nei momenti in cui stai cominciando a fare, ad essere la persona che vorresti essere.

SWZ: Ci racconti un aneddoto sulla realizzazione del videoclip?
Vasco:
Rimasi estremamente sorpreso quando le ragazze dello IACA studio mi mostrarono i primi abbozzi: non solo avevano accolto completamente lo spunto che gli avevo proposto, ma erano persino riuscite a sviluppare il messaggio in modo simbolico ed approfondito. Continuo tutt’ora a scoprire motivi nascosti in questo video: da poco vi ho colto un’allusione alla tomba del Tuffatore di Paestum. Dovremmo continuare a studiarlo insieme: c’è molto inconscio fra i suoi fotogrammi. Tant’è che lo spunto iniziale derivò dalla visione di Waking Life di Linklater.

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