Davide Merletto, già conosciuto per aver cantato in band come Daedalus e Planethard, torna sul mercato con un nuovo progetto chiamato Lace. “On Your Way è il suo debutto, e mette in risalto un buon hard rock melodico che è molto congeniale all’ugola dolce e raffinata di questo cantante. Inoltre sono da portare all’attenzione alcuni ospiti che arricchiscono questo album, come Roland Grapow (Helloween, Masterplan), John Macaluso (Malmsteen, Symphony X), Stefano Lionetti (Lionville) ed Alberto Bof (Premio Oscar per “A Star is Born”) oltre a Francesco “Frullo” La Rosa (Extrema) ed Andrea Torretta (Daedalus, Meganoidi).
Come spesso accade per i mini album, le impressioni sono quelle che contano di più, piuttosto che uno sviscerare meticoloso il prodotto in questione per evidenziarne brani migliori o peggiori. Per come la vediamo noi un ep di debutto deve impressionare al primo colpo, e in questo senso “On Your Way” riesce in questa non facile impresa. Brani che pescano dagli anni Ottanta e dai primi anni Novanta nel nome di artisti come Winger, Bon Jovi, Tyketto, Europe e Bryan Adams e sono tra le band più influenti in questo genere musicale e infatti in questo ep potrete ritrovare molti elementi di queste realtà. Dai ritornelli facili facili, alle schitarrate potenti ma melodiche, agli assoli brevi ma intensi e insomma, un alone di speranza e positività che di questi tempi fa davvero bene. Si sente che Davide sente molto quello di cui canta, è un cantante straordinario non tanto per la tecnica, che è tutto sommato nella media, ma riesce a distinguersi per l’emozione che riesce a creare sia negli episodi più spinti, come ad esempio l’opening track “On Your Way”, e sia in quelli più melodici, su tutte “The First Touch”, classica ballatona rock che colpisce al cuore.
Un esordio pienamente riuscito, quindi, che forse pecca un po’ di coraggio, nel senso che in questo lavoro tutto scorre talmente liscio che non si hanno particolari sorprese. Ma guardando l’altra faccia della medaglia possiamo tranquillamente ammettere che molte volte restare nei propri confini e fare ciò di cui si è capaci è una scelta intelligente e che rassicura i tanti fan che amano un determinato genere, in questo caso l’AOR.