Anticipato dalla title track uscita come singolo con videoclip, “Frugo nel frigo (canzoni contro la fame chimica)” è il disco d’esordio da solista del cantautore rock ‘n’ roll lodigiano Luca Sammartino accompagnato dalla sua band, “i Fenomeni” (Andrea Cattarina, Christian Anfossi e Marco Fapani).
7 canzoni con un sound caratterizzato da chiare influenze rock ‘n’ roll e punk, in cui le chitarre la fanno da padrone, che compongono un “menù alla carta” in un periodo storico in cui la musica è sempre più “all you can eat”.
SWZ: Ciao Luca, partiamo dalla copertina e dalla scelta del titolo!
Luca: Ciao! Il titolo, “Frugo nel frigo”, rappresenta la voglia di cercare ancora dell’arte che sia fatta per contenuti e non per ricerche di mercato. Di conseguenza nell’artwork del disco abbiamo voluto rappresentare visivamente simboli delle musica e della cultura degli anni che mi hanno forgiato musicalmente: ci sono riferimenti ad American Idiot dei Green Day, CD, un iPod nano, musicassette, la smile dei blink182 che però è triste e il cagnolino di Paris Hilton in un frigo con una mano che cerca disperatamente qualcosa da mangiare.
SWZ: Cosa ti ha spinto ad iniziare un progetto solista?
Luca: L’idea e la voglia sono (ri)nate dopo Blu, il mio primo singolo da solista pensato come progetto benefico in memoria di una mia amica scomparsa in un incidente stradale. Da lì mi è tornata la voglia di fare musica e l’unico modo possibile era mettermi in proprio, dopo le esperienze come band propriamente detta.
SWZ: Come sta accogliendo la critica, questo tuo nuovo Ep?
Luca: Direi bene, le recensioni che stanno uscendo (tra cui la vostra) apprezzano il lavoro fatto. Anche se, con tutto il rispetto per la critica, preferisco l’accoglienza e l’apprezzamento da parte del pubblico.
SWZ: Elencateci cinque artisti o bands che hanno influenzato il tuo sound!
Luca: Green Day, blink182, Chuck Berry, Bruce Springsteen e Rocky Roberts.
SWZ: Cosa rappresenta per te il singolo scelto “Frugo nel frigo”?
Luca: Il giusto coronamento di cinque anni di musica da solista e la mia visione della musica stessa: contenuti, condivisione, emozioni spesso chiuse “nel frigo” dal mainstream. È una dichiarazione d’intenti ed un inno alla musica indipendente fatta per amore. È voler cucinare la pasta fatta a mano in un mondo di all you can eat.
SWZ: Lascia un consiglio a chi vuole intraprendere la strada della musica!
Luca: Non seguite la moda solo per il gusto di fare numeri e di andare virali: siate voi stessi e, prima di pensare ad una label, fate gavetta dal vivo, in studio e gestendo il progetto come una start up.