Luciano Launius, chitarrista italo americano ha deciso di fare le cose in grande. Leggete subito qui sotto al tracklist e relativi ospiti, sicuramente ne troverete di vostra conoscenza:
- Defenders of Lorenia: Paolo Perazzani (Batteria), Nick Muneratti (Basso), Henning Basse (Voce)
- Euterpe (singolo): Francesco Tresca (Batteria), Matteo Galbier (Basso), Fabio Dessi (Voce), Luca Veronese (Tastiere), Silvia Violet Balbo (Soprano)
- Silent Sinners: Francesco Paluan (Batteria), Alessandro Jacobi (Basso), Giacomo Voli (Voce)
- Demon Hunter: Demis Castellari (Batteria), Leone Villani Conti (Basso), Tomi Fooler (Voce), Enrico Marchiotto (Tastiere)
- The Young Pharisee and the apprentice (singolo): Manu Lotter (Batteria), Giorgio JT Terenziani (Basso), Michele Luppi (Voce), Andy Martongelli (Solo finale chitarra)
- Elders of Serion: Herbert Loureiro (Batteria), Sergio Dr. Schafausen (Basso), Mayo Petranin (Voce)
- The Dancing Butterfly: Michele Olmi (Batteria), Andrea Lonardi (Basso), Massimo Cavallari (Piano), Chiara Tricarico (Voce)
- The land beyond time: Mike Terrana (Batteria), Mike Lepond (Basso), Giambattista Manenti (Voce)
Tutto questo esercito per cosa, vi chiederete voi? Bene, io che ho la possibilità di leggere anche le note biografiche che accompagnano ciò che devo recensire – anche se molte volte alcune band non le allegano, purtroppo per noi scribacchini – posso dirvi che tutto ciò è stato fatto probabilmente con un pizzico di positiva arroganza, ma soprattutto con l’intento di dare sfumature e colori diversi alle otto tracce che compongono questo “Painter Of Ether”. Infatti dalla biografia si evince proprio quanto ho detto, ovvero la volontà di creare un progetto che incorporasse sia tutto l’estro di Luciano, ma anche di allargare questo progetto facendovi partecipare altri artisti più o meno noti che potessero rendere il tutto ancora più interessante.
A conti fatti Luciano Launius sembra aver avuto ragione, perchè “Painters Of Ether” è un lavoro davvero bello. Se da una parte dobbiamo dire che il metal di stampo sinfonico/power ultimamente sta un po’ spopolando e forse ha detto quasi tutto quello che doveva dire, questo album vi si accoda, ma con classe e con un progetto solido e ricco di buone canzoni (scusate se ripeto sempre questo termine, ovvero “progetto”, ma parliamo proprio di uquesto, stando alle note biografiche di cui vi parlavo). L’opera va a mio avviso assimilata dall’inizio alla fine, anche se non penso che stiamo parlando di un concept album inteso nella sua accezione pura, perchè le canzoni vivono di vita propria, anche e soprattutto grazie agli elementi peculiari che ogni guest riesce ad incorporare nei diversi brani.
La sensazione finale è quella di aver assistito ad uno spettacolo teatrale o qualcosa di simile. C’è la gioia, la drammaticità, la riflessione, la rabbia, e quindi è per questo motivo che vi consiglio di dedicare un ascolto attento a questo album, e di non abbandonarlo dopo le prime tracce, perchè si sa che negli ultimi anni i dischi spesso vengono ascoltati se va bene sino a metà, e ciò sarebbe un grande errore in generale, ma soprattutto per questo “Painters Of Ether”. Sento già qualcuno che si sta lamentando perchè non ho citato i miei brani preferiti o il mio brano preferito…Allora, per quanto mi riguarda il disco raggiunge il suo picco in queste due composizioni: “Demon Hunter” e “The Young Pharisee and the apprentice”, che sono poste verso la metà della tracklist e mi hanno lasciato soddisfattissimo per la loro carica emotiva e la loro varietà. Ma date retta a me: ascoltate questo disco dall’inizio alla fine e supportate questo artista se amate il genere.
Lavoro notevolissimo.