I Silence Is Spoken sono una band HardRock/Metal/Crossover formata a Londra nel Regno Unito e con sede a Firenze Italia. Le principali influenze di Silence is Spoken provengono dall’alternativa grunge di Seattle
scena, in particolare da band come Alice in Chains, Tool, Soundgarden e, ultimo ma non meno importante, anche da storiche leggende del rock come Black Sabbath e Pink Floyd, tutte ugualmente bilanciate con un tocco moderno suono che crea un groove granitico e un’atmosfera unica.
Le esibizioni dal vivo sono conosciute in Europa e Sud America come potenti e dinamiche immersione sonora grazie a grandi sessioni ritmiche e psichedeliche, testi tumultuosi ed esoterici che porta i concerti a un’esperienza unica ogni volta. SIS ha pubblicato 3 album negli ultimi 15 anni e a il nuovo è stato registrato nel 2020 ed è pronto per essere pubblicato. Il terzo album “11” è maturo concept album sull’umanità, la coscienza e la crescita spirituale.
SWZ: Ciao, parliamo un po’ della vostra nascita come band e di come avete percorso questi anni fino alla pubblicazione di “11
Lorenzo: Ciao e grazie per l’invito.
La band nasce intorno al 2005 tra l’Italia e l’Inghilterra, dove abitava il nostro primo cantante Darren ed attualmente ha tutti componenti fiorentini.
Abbiamo pubblicato due album precedenti ad “11”, fondamentalmente differenti ma entrambi con un timbro assolutamente “Silence” che si ritrova anche all’interno di “11” naturalmente e che penso sia la chiave di volta che rende la band riconoscibile nelle sue sonorità.
Nel mezzo, tra diversi cambi di line-up, c’è stata un’intensa attività live che ci ha visto coinvolti in vari show in giro per il mondo, specialmente a Londra, vero e proprio punto di riferimento del nostro progetto.
SWZ: Quali sono i vostri punti di riferimento musicali?
Lorenzo: I punti di riferimento musicali sono diversi tra loro ma uniti da due caratteristiche fondamentali: il messaggio divulgato e l’energia della performance live.
Direi che la nuova e la vecchia scuola Rock, partendo dai Black Sabbath e i Pink Floyd fino ad arrivare ai più contemporanei Alice in Chains, Soundgarden, ed ancora Korn e Deftones abbia giocato un importante ruolo nel plasmare il sound della band.
SWZ: Vi sentite più una rock band o una metal band
Lorenzo: A questa domanda posso solo rispondere personalmente. Io ho un passato metal per quanto riguarda la mia storia musicale però direi, che anche il punk-hardcore ha influito molto nel mio sviluppo.
Poi c’è stato il movimento di Seattle che ha coinvolto uniformemente tutti i componenti dei Silence, quindi, in sostanza, direi che siamo una band più vicina al rock alternativo che al metal.
SWZ: Ci volete parlare del concept lirico che si cela dietro “11”?
Lorenzo: “11” è nato in un periodo storico particolare un po’ per tutti se ci pensiamo bene. Le liriche, nate tra il 2017 e il 2019, un periodo che già annunciava gli accadimenti che abbiamo vissuto di lì a breve, provengono da riflessioni più o meno lucide, spesso un’immagine appare mentre sei sovrappensiero, alcune volte una canzone completa il senso della precedente o ne dà una visione differente, da un altro punto di vista.
Se ci si fosse posti in ascolto si sarebbe potuto sentire una sorta di eco lontano di un malessere diffuso (che raccontiamo in Game Over e 1984), un modo distorto di concepire i propri bisogni primari (A good God), una tendenza alla spersonalizzazione sempre più marcata (“3Lateral Kingdom” e “Mud, worms, bones”), un disequilibrio fra l’essere umano e l’ambiente nel quale vive (1000 Petaled lotus), una conflittualità constante più o meno indotta (War abc song e Genesis 19 24).
Il concept non era previsto, ci siamo accorti della linea di congiunzione dopo il primo ascolto di Genesis 19_24, la distruzione di Sodoma e Gomorra, ultima canzone dell’album ed ultima ad aver visto la luce, l’allegoria, il monito incompreso, il ponte che univa tutte le altre canzoni
si è palesato sottoforma del numero 11, numero che porta con sé un messaggio di forte cambiamento in seguito ad una maturazione, all’utilizzo consapevole di una grande forza.
L’11 rappresenta la via ed il traguardo.
Quindi per quanto ad un primo approccio possa sembrare un album a chiaro stampo pessimistico, il concetto di forza indirizzata al cambiamento lo si può trovare in ogni canzone, spesso è mascherato con tratti cangianti, il simbolismo la fa da padrone e le possibilità di interpretazione sono molteplici e a portata di mano per l’ascoltatore.
SWZ: Cosa ha di speciale “11” secondo voi, rispetto ad altre uscite nel settore alternative rock/metal?
Lorenzo: Sinceramente questo dovremmo chiederlo agli ascoltatori. Non è mai semplice parlare di un nostro lavoro, posso solo dirti che è un album molto vario, a mio avviso, difficilmente catalogabile in un genere preciso e nel quale penso si possa percepire l’anima e la passione che si respira all’interno della famiglia Silence.
SWZ: Come pensate che la musica possa ancora smuovere le coscienze? Voi credete in questa cosa?
Lorenzo: Io credo che la musica sia la colonna sonora della vita di ognuno di noi e di conseguenza che possa assolutamente smuovere le coscienze umane, ma che soprattutto possa alimentare le passioni, che possa aiutare a raggiungere obiettivi, che possa accompagnare emozioni estreme di ogni tipo, aiutare a sognare e a respirare l’essenza della vita.
SWZ: Tanti vi hanno definito grunge. Vi riconoscete in questa definizione?
Lorenzo: Come ti dicevo in una domanda precedente, circoscrivere il nostro sound solo al grunge non credo sia corretto.
Siamo una fusione tra diverse epoche e stili musicali che si possono identificare nel movimento grunge, anche nel messaggio, ma che musicalmente spaziano in diversi altri generi. Del resto, ciascuno di noi ha ascoltato e continua ad ascoltare musica di ogni genere, purché sia di qualità.
SWZ: Ok, l’ultima parola ora spetta a voi. Grazie e a presto!
Lorenzo: Vi aspettiamo tutti ai live, perché ricordiamo che la dimensione dei Silence è questa, quindi, tenete gli occhi aperti per i prossimi concerti che terremo in giro per l’Italia.
Speriamo di vederti in tanti nelle vostre città molto presto!
Stay true. Grazie nuovamente per questa intervista.