
Hai presente quando scrolli su TikTok, poi ti giri, guardi fuori e ti sembra che il mondo stia davvero finendo? Ecco, “Tick Tock (il mondo è finito)” è la colonna sonora perfetta per quel momento.
Un fiore che perde i petali, un’onda d’urto invisibile, un beat che non ti lascia scampo: questo singolo è un mix di synth, malinconia digitale e voglia di ballare sull’orlo del cratere. Ironico, tragico e un po’ romantico (ma senza esagerare), parla del tempo che scorre, della bellezza che si sgretola e di quanto siamo bravi a far finta che vada tutto bene.
Scritto e prodotto da Andrea Paganucci, è un brano per chi si sente dentro un film post-apocalittico ma con una buona playlist.
Nato a Siracusa il 24 ottobre 1988, in una Sicilia dove il sole picchia forte e la musica arriva come un sussurro che poi diventa ossessione. A 14 anni, durante il liceo, finalmente la chitarra: una svolta, una compagna, un rifugio.
Suona in diverse band, rincorrendo palchi, prove in garage e sogni stonati, fino a quando il lavoro lo porta lontano, a Milano. Lì, un po’ per scelta e un po’ per necessità, inizia il suo percorso da solista. Nel 2016 pubblica il suo primo EP, “Ketoprofene”: un lavoro viscerale, impulsivo, curativo. Poi, il silenzio. Un fiume in piena chiamato vita, che travolge tutto e lascia poco spazio per la musica.
Fino a quando, un giorno, la persona che gli è accanto – e che vede in lui qualcosa che lui stesso aveva dimenticato – gli dice che tenersi dentro ciò che si ha da dare è quasi un peccato. Così, a piccoli passi, tra dubbi, rincorse e notti insonni, nasce un disco. Il primo tassello è il singolo “Tik Tok (il mondo è finito)”, un brano che mescola dark-pop, elettronica e alternative rock, come una danza sul bordo del baratro. Ironico, disilluso, urgente. È il ritorno di una voce che ha fatto pace con il silenzio, e ha deciso che è tempo di farsi sentire.