È disponibile da oggi il videoclip di Elliott, il nuovo singolo di Cassio disponibile da mercoledì 14 febbraio in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale, distribuito da Virgin Music Group Italy.
Elliott è un anti-singolo: il nuovo brano di Cassio è una canzone di poco meno due minuti che sembra un racconto agognante di una storia di vita vissuta su di un tenero e disperato giro di chitarra. È una anti-hit cantata in cameretta da un tizio che non ha più nulla da perdere, tranne forse i fantasmi che continuano a ronzargli attorno, sussurrandogli alle orecchie. Con il nuovo singolo l’amore viene visto come un anello di matrimonio: è scambiarsi delle cose che non torneranno più indietro, dare tutto, anche quello che non si ha senza mai chiedere nulla in cambio.
“Aspettavo di diventare grande per ammettere di sentirmi piccolo.
Aspettavo di trovare una scusa per chiedere scusa, senza sentirmi cattivo.
Aspettavo che il cielo cambiasse colore per fare di questi giorni un vecchio film in bianco e nero, di quelli che piacciono ai vecchi. Aspettavo di trovare una sedia, per sedermi e guardare, guardare insieme quanto in basso possiamo cadere prima di risalire.
Aspettavo di sederci e guardare insieme questo video che oggi è già uscito e che onestamente è pure meglio di questa cagata di canzone.
C’è chi dice che i video non servono a niente, probabilmente sono gli stessi che fanno a meno di un sacco di cose, comprese le idee. Se così la pensate, in questo caso vi sconsiglio di guardarlo,
tanto non ci capireste un cazzo”
[Cassio]
Cassio è forse il modo in cui Simone Brondi riesce a stare al mondo senza sentirsi del tutto perso, raccontandosi e raccontando delle camere più scure in cui ha vissuto e che dentro di lui ancora vivono.
Simone è un cantautore livornese di 30 anni che si approccia alla scrittura molto presto. In adolescenza entra a far parte di un gruppo punk chiamato Tinkerbell, con cui nel 2008 pubblica un disco in Giappone per Radtone Records. Nel 2010 fonda un gruppo gypsy-psichedelico chiamato La Maison, che lo porta a suonare per le strade di Londra i due anni successivi. Nel 2014 La Maison pubblica Vaine House (Trovarobato Records), prodotto da Enrico Gabrielli e Taketo Gohara, e rimane in tour fino al 2016 quando il gruppo si scioglie.
Comincia una manciata di anni di buio, nel punto più fondo del buio. Nel 2020 Simone entra nuovamente in studio e registra il disco d’esordio da solista, prodotto da Andrea Pachetti (The Zen Circus, Emma Nolde). La pubblicazione di quattro singoli estratti sfocia alla fine del 2022 nell’uscita del suo primo album, 19 Luglio 1944, un ritratto di famiglia e di sé, scritto tra le quattro mura di casa.
Il titolo dell’album è l’indirizzo di casa di Simone, dove tutto è iniziato e tutto è accaduto e dove sono state scritte queste nove tracce che colpiscono al cuore con una mira precisa, chirurgica e dalla cui forza emotiva difficilmente si è immuni. Tratta esplicitamente i colori più scuri della coscienza ed è un disco che prende vita e forma di notte, parlando in maniera colloquiale di come si possa essere circondati dalla grande bellezza e continuare a sentirsi comunque costantemente soli e inadatti, affrontando la depressione e il nulla che colma le giornate tutte uguali delle dipendenze. Nell’album ogni riferimento a persone o situazioni è basato su fatti realmente accaduti.
Il suo sound si muove tra influenze che ricordano la scena indipendente e rock dei primi 2000, spaziando fino a sonorità e approcci più moderni, con l’utilizzo dell’elettronica, di beat coinvolgenti, dell’autotune e una forma di scrittura che abbraccia quella del cantautorato più contemporaneo, crudo e meno tradizionale.
Dopo ottime recensioni dell’album nel web (RockIt, OndaRock, RockOn) e nel cartaceo (Rumore), a febbraio 2023 esce il singolo, Mercoledì, seguito dai brani Marti e Scheletri, che anticipano il nuovo lavoro in studio.