Un’opera profondamente personale, definita dall’artista come una raccolta di “storie del tempo fermo”. Attraverso ricordi rielaborati di un’adolescenza passata, il progetto mescola il caldo abbraccio della nostalgia con una riflessione sulla semplicità ritrovata delle cose complesse. Le atmosfere musicali, influenzate da artisti come i primi Coldplay, Elliott Smith e Nick Drake, sono delicate e intime, accentuate da testi che esplorano la fragilità e la profondità dell’animo umano.
Stiamo parlando del nuovo progetto del musicista Blynch dal titolo “Bordibianchi”. Già dalle prime battute di questo ascolto si può evincere come l’artista riesca ad irrompere nella scena cantautorale con un prodotto morbido ma finemente elaborato. Blynch dimostra le proprie qualità, unendo energia e andamento fluido in modo ottimale. Uno dei meriti maggiori della riuscita di questo album risiede proprio nel gran lavoro di ricerca sonora, che sa come dosarsi tra metriche più marcate e momenti in cui l’artista si lascia andare maggiormente alla melodia e, appunto, a incursioni in generi carichi di quel pathos a nostro avviso rock.
Blynch riesce a rendere il minimalismo una forza, non una mancanza. In Bordibianchi, le melodie essenziali e i testi profondi si fondono per creare un’opera che lascia spazio all’immaginazione dell’ascoltatore. È un album che si ascolta meglio in solitudine, con il cuore aperto.
Tracklist:
01. Tutto Ciò Che Ho Di Te
02. Un po’ lo sai
03. Andare Via
04. Quello Che Siamo
05. Come Doveva Andare (Demo)
06. Quello Che Siamo (Acoustic)