Pare, dopo aver dato prova delle sue abilità da MC e della sua profondità autorale fondendo Hip Hop e filosofia in “Il Mondo Collassa” (feat. Trip) e trasformando le inquietudini in musica con il singolo “Giorni di Pare” rilasciato la scorsa estate, torna sui digital store con “Come Stai?”, un brano ipnotico e catartico che, intrecciando la malinconica eleganza del pianoforte a barre serratissime, racconta il potere che una persona può avere nel migliorare la nostra vita e il peso che porta con sé il non riuscire a restituire gli stessi piccoli ma preziosissimi gesti, le stesse attenzioni, la stessa intensità emotiva.
Guidata dalla classe senza tempo dei tasti bianchi e neri che scandiscono perfettamente ogni emozione, la traccia si muove tra rap e melodia, aprendosi con un’atmosfera nostalgica, in cui il piano guida l’ascoltatore tra i pensieri di Pare, mentre riflette sulle dinamiche della sua relazione: «Ricordi quando ero solo, quando dentro avevo il vuoto… ma tu mi hai tirato su, mi hai preso di forza e dato speranza». Fin dai primi versi, l’artista esprime riconoscenza verso una persona che gli ha cambiato la vita, riempiendo quel vuoto e donandogli una visione nuova, facendogli scorgere il mondo, interiore e circostante, da una diversa prospettiva. La canzone ci porta così all’interno di un legame in cui Pare si mostra capace di ammettere le proprie debolezze, riconoscendo il dolore causato dal suo atteggiamento, molto più freddo e distante rispetto a quello della partner.
Le sue parole ci introducono alla difficoltà di mostrare affetto, di spogliarsi da corazze che celano insicurezze e paure, soprattutto quando il peso dell’orgoglio si scontra con la volontà di dimostrare amore. Con la frase «So che ti offendi, so che lo senti, sono una bestia ma ho sentimenti», Pare mette a nudo la propria anima, facendo i conti con la battaglia quotidiana di chi è combattuto tra il desiderio di proteggere l’altro e la difficoltà di abbattere le proprie difese. Un’immagine che parla di chi lotta per comunicare i propri sentimenti, e per chi riesce a percepire l’amore anche attraverso silenzi e gesti imperfetti.
Una dichiarazione sentita che sa di redenzione, che non si limita a raccontare l’amore come salvezza, ma anche come una lezione che ci insegna a scendere a compromessi con il nostro lato oscuro, con quelle ombre che spesso ci impediscono di donare completamente noi stessi. «Per ogni lacrima che verserai, sarò pronto a toglierti dai guai», recita il testo, confermando l’impegno del suo autore ad esserci, nonostante le difficoltà.
Nato a Forte dei Marmi e cresciuto con una formazione musicale che passa dal pianoforte al rap, Pare ha da sempre una visione della musica come strumento di connessione e supporto per gli altri.
«La musica è stata il mio rifugio e la mia rinascita – dichiara l’artista – e in questo brano voglio condividere quello che ho imparato: cadere non significa perdere, significa trovare la forza di rialzarsi, di accettare gli errori e cercare di essere una persona migliore.»
“Come Stai?”, prodotto da Pxter, è uno sguardo intimo e disarmante sull’amore e sulle fragilità, raccontate con rara onestà. Con la forza comunicativa del rap e la delicatezza del pianoforte, Pare firma una traccia che si colloca a metà tra poesia e confessione, portando l’ascoltatore a riflettere sulle proprie relazioni, con se stesso e con l’altro. È una storia che si racconta oltre le parole, una testimonianza su cosa significhi accogliere i propri limiti e dare importanza a quei gesti che, per quanto imperfetti, costruiscono una connessione vera e sincera.
Biografia.
Pare, al secolo Michele Pasquali, è un rapper e musicista italiano di Forte dei Marmi, in provincia di Lucca. La sua vita è stata fin dall’infanzia profondamente intrecciata alla musica: ha iniziato il suo viaggio artistico studiando pianoforte, per poi passare al clarinetto durante gli anni delle scuole medie. È in questo periodo che scopre e si appassiona al rap, un genere che si rivelerà fondamentale nella sua crescita personale e artistica. La decisione di lasciare la scuola a 18 anni segna un punto di svolta nella sua vita, scegliendo di dedicarsi a tempo pieno alla musica. Questo passo audace riflette il suo impegno nel perseguire il sogno di utilizzare i suoi brani non solo come forma di espressione personale, ma anche come strumento di sostegno e ispirazione per chi li ascolta. La sua arte si propone di essere una spalla su cui appoggiarsi e una guida per navigare le complessità della vita, dimostrando un desiderio profondo di connessione e condivisione attraverso le sue creazioni musicali.