Una canzone d’amore, è il nuovo singolo dei Dresda, il loro rock dalle tinte new wave è un fiore poggiato in segno di omaggio sulle tombe che l’attualità ci sta consegnando.
Nonostante il titolo non si tratta di un brano romantico, ma racconta prima di tutto una storia di repressione e crudeltà, narrata dalla prospettiva di chi, per virtù o necessità storica, affronta il male senza chinare il capo. L’amore quindi è qui un simbolo di resistenza che abbraccia i propri cari, ma anche un universale senso di giustizia e libertà. Nel loro nuovo singolo, ombroso nelle sue sezioni ritmiche e nelle dense linee di basso alla Joy Division, i Dresda dedicano un canto a figli e genitori, offrendo nuove prospettive ai concetti di patria e sacrificio.
Il brano dei Dresda canta di un amore tradito dalle istituzioni e sferzato dalle guerre incessanti che seminano dissidio attraverso i continenti e nei cuori della gente. Di fatto, Una canzone d’amore parla di violenza e repressione degli ideali, con un richiamo alle esperienze dei popoli che hanno innescato le cosiddette primavere arabe. Sebbene il brano tratti il tema con un respiro più ampio, l’icona che ispira i Dresda in questo senso è Giulio Regeni, che questi moti di libertà ha voluto raccontare fino ad esserne travolto.
“Scrivete sulla mia tomba una canzone d’amore” è la chiusa del brano, una richiesta semplice che diventa rivoluzionaria nel mondo marcescente di oggi. Un verso recitato a denti stretti e che trattiene una rabbia intestina che tuttavia può trasformarsi in uno slancio d’amore. Una canzone d’amore è il secondo singolo dei Dresda, esce il 29 novembre e anticipa il loro primo EP in uscita a inizio 2025. L’intero lavoro è stato registrato da Giuliano Dottori e verrà pubblicato da Musica Distesa, la sua etichetta indipendente con distribuzione Believe Italia.