Lorenzo Pucci, riconoscere i propri limiti, le paure e i passi falsi

Lorenzo Pucci, riconoscere i propri limiti, le paure e i passi falsi

Lorenzo Pucci, classe 1993, è un cantautore romano. Nel 2015, insieme ad altri musicisti, apre uno studio a Trastevere, il Pyramid Produzioni, e con i suoi soci, Declich (Federico Mezzana) e Dario Felli, e con l’aiuto del compositore e pianista Paolo Casali, inizia a prendere forma il suo lavoro da songwriter.
Dal 2019 lavora per produrre i suoi primi singoli: Al volo (2019), Quinto (2020), Diploma (2020), Non è cosa (2020), La scritta fine (2020), Temporale (2021), Sono Sempre in Ritardo (2021).
La sua musica è un vero e proprio viaggio con in mano un bagaglio musicale eterogeneo, a metà tra i testi influenzati dal grande cantautorato e le sonorità alt-soul internazionali.
Nel 2021 esce il debut album Sono Sempre in Ritardo produzione realizzata nell’ambito del programma LAZIOSound di GenerAzioni Giovani e finanziata dalle Politiche Giovanili della Regione Lazio e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù

SWZ: Ciao Lorenzo, è da poco uscito il tuo ultimo video “Sono sempre in ritardo”. Ci racconti come nasce l’idea del video?
Lorenzo:
Il video nasce da una mia idea in collaborazione con Federico Mezzana, con cui divido la gestione totale di questo progetto, e Simone mastronardi che ne è anche il regista. Volevamo rendere il più esplicito possibile il messaggio del testo, cercando però di non essere didascalici. Così abbiamo rappresentato il viaggio interiore fatto di riflessioni personali, attraverso un effettivo viaggio in macchina; per poi arrivare alla soluzione scritta nel ritornello del brano, inscenando una cena con alcune delle persone più importanti nella mia vita. Le persone presenti nel video non sono attori ma, realmente alcune tra le persone più vicine a me.

SWZ: Il brano è inserito nel tuo debut album omonimo, uscito da poco. Tre aggettivi per descriverlo!
Lorenzo:
Sincero, Minuzioso e Appagante

SWZ: Quello che emerge fin dal primo ascolto è la naturalezza con cui riesci a parlare all’ascoltatore, con intimità e maturità nei testi e nelle sensazioni che canti. Per te è una cosa immediata e spontanea o la tua musica porta a tanto lavoro “con la penna”?
Lorenzo:
Fortunatamente riesco a scrivere i testi delle mie canzoni in maniera molto naturale, mi escono di getto e nei momenti più disparati della giornata. È una questione di stimoli e di ispirazione, faccio molta fatica infatti a scrivere qualcosa se non ho veramente bisogno di comunicare un concetto.

SWZ: La tua musica sembra nascere in primis per rispondere a delle domande a te stesso.
Lorenzo:
Mi sono sempre fatto molte domande sin da piccolo e le ho sempre girate ai miei interlocutori, ma spesso è difficile ricevere risposta soprattutto se si tratta di domande esistenziali. L’unico modo quindi per poter dare sfogo a determinati pensieri ed esorcizzare tutte le paure non controllabili, per quanto mi riguarda e scriverrle tutto in un testo. Tra l’altro fino ad ora ciò che scrivo, è lo specchio di quello che vivo e sento quotidianamente, anche nei testi in cui racconto una storia che può sembrare non collegata alla realtà, c’è sempre un fondo di vissuto personale.

SWZ: Cosa dobbiamo aspettarci dai prossimi mesi?
Lorenzo:
Mi auguro di riuscire a portare live l’album per poter avere finalmente un riscontro effettivo con il pubblico, lo scambio personale per un artista è fondamentale. L’arte si fa in primis per se stessi, ma anche per comunicare con gli altri.

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