Luca, credete sempre nei vostri progetti

Luca, credete sempre nei vostri progetti

“Mondo Perdona”, il primo album da professionista di Luca Amoroso, rappresenta “l’album dell’assenza”. Da una mancanza di punti di riferimento parte una ricerca che si conclude alla fine dell’album, dando speranza. Nella copertina c’è l’artista, nudo, senza maschere, che si ritira in una cornice rurale disabitata da esseri umani, ma solo da animali. Fuori da questa cornice c’è un mondo provato e malvagio, che ha causato quella ferita che si vede sulla fronte. Allora decide di ritirarsi in questo Locus Amoenus, nel quale è in armonia con sé stesso e conduce una vita serena all’insegna della pace e della tranquillità (simboleggiata dall’ Agnello), curando le sue ferite, fisiche e non. Il titolo dell’album è parte di una poesia che Luca ha scritto, di cui la prima frase è: “Luca, il Mondo, Perdona!”. Quindi “Mondo Perdona” in questa ottica è un’esortazione comune: “Tu, Il Mondo, Perdona”. Un mondo che si cerca di perdonare nonostante le sue angherie, la sua natura spietata, i suoi abitanti a sangue freddo, un mondo che alla fine, a pensarci bene, andrebbe solo compatito. Ma si fa difficoltà. L’album è su tutti i principali Stores digitali.

SWZ: Ciao Luca, perché “Mondo Perdona”?
Luca:
È un’esortazione che scrissi in una poesia “Luca, Perdona questo Mondo ingiusto!”. Ognuno può avere la sua interpretazione, è questo il bello dell’arte.

SWZ: Quali sono le tue fonti di ispirazione?
Luca:
I Beatles sono i miei Dei. Non c’è nessuno di più rilevante più di loro secondo me. Spendo tanto tempo ad ascoltare le Suites di Violoncello per Bach, che mi hanno ispirato per la composizione degli archi in “Mondo Perdona”. In questi mesi ho ascoltato molto Elgar, in particolare il suo Concerto per Violoncello in Mi minore, che ha influenzato sicuramente la composizione degli archi del nuovo album che ho quasi finito di assemblare. Così come il romanticismo di Shubert e lo struggente di Camille Saint-Saëns.

SWZ: Hanno un filo conduttore i brani che hai pubblicato?
Luca:
Si, potremmo dire che è un Concept Album. Si parte dal vuoto e si conclude con la costruzione di una via di fuga. Tutto ciò è rappresentato dall’ordine delle canzoni, che studio sempre parecchio, così come gli accordi: l’album inizia in Mi minore (accordo del vuoto e della solitudine) e finisce in Mi Maggiore (accordo della risoluzione).
 
SWZ: Come nasce un tuo brano di solito?
Luca:
O lo sogno di notte e appena mi sveglio devo subito scrivere testo e accordi, oppure sento un’esigenza di parlare di qualcosa e mi ritiro in un posto lontano con la chitarra o pianoforte e carta e penna e dopo poco tempo riesco a realizzare una canzone che mi soddisfa, sia complessa che non.

SWZ: Hai mai pensato ad un testo in inglese?
Luca:
Canto anche tanto in inglese, ma voglio scrivere le canzoni in italiano.

SWZ: Quali sono i tuoi piani più immediati?
Luca:
Sto finendo di assemblare il secondo album. Lo registrerò in autunno in uno dei migliori studi di tutta Europa. Avrò la sala principale e anche un’orchestra di archi. Sarà molto impegnativo conoscendo questo album, ma sono nato per questo. Dopo l’uscita io e il mio management faremo di tutto per organizzare dei live che possano coprire diverse zone per far contente le persone che ci tengono a vedermi e sentirmi dal vivo.

SWZ: Concludi l’intervista con un messaggio!
Luca:
Un abbraccio a tutti. Credete sempre nei vostri progetti e lottare contro tutto e tutti, sarà difficile, ma poi raccoglierete i frutti.

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